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Il Santuario di Madonna di Campagna, in origine Oratorio dell’Annunciata, sorge alle porte di Lesa, a poche decine di metri dalla riva del Lago Maggiore.
La tradizione vuole che un certo signor Griggi di Belgirate, salvatosi dal lago in burrasca, decida di rendere grazie alla Madonna per lo scampato pericolo, erigendo una cappella in onore di “Maria annunziata dall’Angelo” e ponendovi all’interno un quadro che la rappresenti.
Si tratta, in origine, di un piccolo sacello, in cui risulta impossibile celebrare funzioni religiose, ma che, nonostante tutto, attira la devozione degli abitanti del borgo e di tutto il Vergante, tanto da condurre al decreto vescovile che, nel 1647, ne approva il disegno di ampliamento.
Impreziosito, nel 1777, con il quadro dell’Annunziata, posto sopra l’altare e realizzato dal pittore Rossi da Massino, il Santuario viene restaurato nel 1931, con l’affidamento delle decorazioni interne al pittore Francesco Salietti di Sant’Agata sopra Cannobio.
Oggetto di questo lotto di interventi è il complesso che include l'altare in stucco, posto nell’abside, la tela raffigurante l’“Annunciazione”, collocata sopra la mensa lignea, e, ai due lati, le due porte lignee dorate e policrome che separano il corpo absidale dal presbiterio e dalla navata.
Si tratta di elementi di epoca settecentesca, anche se gli stucchi sembrano di poco precedenti, che, però, a causa di ripetuti interventi manutentivi e delle numerose riprese cromatiche, celano ormai le caratteristiche originali.
Scopo del progetto, perciò, è quello di rimuovere questi interventi incongruenti e posticci, ovviare alle conseguenze del trascorrere del tempo e riportare alla luce la bellezza originaria dei manufatti.
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