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L'esistenza a Cavallirio di una chiesa dedicata a San Gaudenzio è testimoniata già in un atto notarile del 1498, che, però, non fornisce informazioni sul suo anno di fondazione, sulle sue caratteristiche, sulle sue condizioni.
Grazie a una visita pastorale del vescovo Speciano del 1590, è però possibile dedurre come l'elevazione al rango di Parrocchia, del 1583, determini l'avvio di alcuni interventi strutturali di adeguamento. Il vescovo la dichiara, infatti, non ancora consacrata, mancante della pavimentazione in più punti, con pareti "umide e nude", ma "capiente per le persone". Si tratta dell'inizio di un lungo percorso di rimaneggiamenti, che procederanno a singhiozzo, per scarsità di risorse, ancora per tutto il Settecento, quando viene edificato il campanile alto 37 metri (1774), e si concluderanno nella prima metà del XX secolo.
Numerose le opere di rilievo artistico presenti nell'edificio, anche se, in più punti, in pessimo stato di conservazione, a causa di vecchie infiltrazioni di acqua dalla copertura o di umidità di risalita dal basamento.
Ormai risolti i problemi strutturali, diviene, perciò, urgente avviare una campagna di restauro complessivo dell'apparato decorativo interno, a partire, come suggerito proprio dalla Soprintendenza, dal presbiterio e dalla cupola del romagnanese Tarquinio Grassi (1714 - 1720), che propone, al centro, la rappresentazione della SS. Trinità e, ai quattro angoli, delle Tre Virtù Teologali e delle Quattro Virtù Cardinali, attribuibili a Lorenzo Peracino (circa 1770).
Questo primo lotto di lavori ha avuto inizio nel maggio 2023, con l’avvio della campagna di indagini stratigrafiche, necessaria per guidare le fasi successive dell’intervento. Pulite le superfici, consolidati gli intonaci e stuccate le lesioni, si è proceduto con il ritocco che ha permesso di riportare allo splendore settecentesco il presbiterio e la cupola. Si è trattato di un progetto dal forte valore simbolico per la comunità di Cavallirio, che ha sostenuto il progetto tramite cinquanta atti di donazione e la raccolta di oltre 21.000 euro e che si è impegnata a favorire il passaggio di testimone alle nuove generazioni dell'impegno di cura e valorizzazione, spronando i bambini della scuola primaria a frequentare il cantiere e ad approfondire la storia della chiesa e delle sue trasformazioni, realizzando un libro dedicato, con pagine antichizzate tramite l’uso di caffè e con didascalie redatte alla maniera antica.
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