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Edificata agli inizi del XVI secolo, come oratorio e sede dell’omonima Confraternita, la chiesa dello Spirito Santo di Maggiora risulta da subito sussidiaria dell’allora parrocchiale Santa Maria.
Poiché collocata in posizione più prossima al centro dell’abitato rispetto a quest’ultima, finisce per sostituirla in questo rango nel 1576. Dovendo, perciò, rispondere al meglio alle esigenze della comunità di riferimento, a partire dal 1581, viene sottoposta a una prima serie di interventi, completati nel 1628. Le attuali forme e dimensioni, però, sono conseguenza di un secondo ciclo di lavori, che, durati quasi venti anni, vengono completati nel 1698.
Il progetto proposto intendeva portare a compimento il disegno di restauro complessivo della chiesa, che, avviato già nel 1993-94, con i lavori relativi al presbiterio, dopo aver interessato la volta e il cornicione della navata (2004-05) e l’apparato decorativo delle pareti e delle cappelle nell’aula interna (2015), intendeva rivolgersi alla quadreria, che comprende 4 pale d’altare e un quadro ovale, prodotti in un arco cronologico compreso tra la fine del XVII e la fine del XVIII secolo.
Nonostante i ritardi accumulati a causa dell’irrompere della pandemia da SARS-CoV-2, il progetto è riuscito ugualmente a completare tutte le azioni previste e a recuperare l’ovale intitolato Anime Purganti, le pale d’altare intitolate Sant’Anna e Martirio di san Sebastiano, l’opera più antica custodita nella chiesa, attribuibile al pittore valsesiano Pietro Francesco Gianoli, e quelle intitolate San Francesco e Santa Marta, attribuita a Giovanni Tosi detto il Curzio.
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