Le prime
notizie certe sull'edificio della chiesa parrocchiale di San Giovanni Battista in Dagnente risalgono al 1567, alla visita pastorale compiuta da san Carlo, che la trova in uno stato di miseria. In realtà,
la sua collocazione, lascia intuire origini longobarde. Tra il 1715 e il 1719, i lasciti di alcuni benefattori e il lavoro dei fedeli rendono possibile l’ampliamento della cappella originaria. Più di un secolo dopo, nel 1840, vengono appaltati i lavori per l’ulteriore ampliamento delle navate e la costruzione di una nuova volta. Anche il vecchio campanile viene sostituito. Il sagrato, invece, viene realizzato tra il 1917 e il 1918.
Obiettivo del progetto era portare a compimento un
primo lotto di restauri dell’apparato decorativo interno (presbiterio e cupola). Risalente al 1932 e realizzato da
Luigi Morgari, il ciclo pittorico si presentava in cattivo stato di conservazione, a causa dei depositi (polveri, patina biologica ed efflorescenze conseguenza di vecchie infiltrazioni di acqua piovana) sedimentatisi nel tempo, nonché delle lesioni e delle fessurazioni di diversa origine.
Pertanto, una volta svolte le opportune verifiche sulle superfici che sarebbero state interessate dagli interventi e, quindi, individuate le tecniche e i materiali più idonei, si è proceduto alla rimozione dei depositi, alla riparazione delle superfici e al ritocco pittorico delle stuccature e delle porzioni mancanti.
Categoria del progetto:
- Tutela del patrimonio storico e artistico
- Tutela del patrimonio storico e artistico
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