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La frazione di San Bernardino fa oggi parte del Comune di Briona, da cui dista circa cinque chilometri.
Si tratta di un insediamento noto soprattutto per i suoi ritrovamenti archeologici, che ne fanno il sito più significativo della cultura di Golasecca in territorio novarese in periodo compreso tra il 550 e il 500 A.C. e il luogo in cui è stata riesumata la più lunga stele oggi rimasta con iscrizioni in alfabeto nord-etrusco e lingua celtica.
Rispetto all'anno di costruzione della chiesa parrocchiale si hanno poche informazioni. La dedicazione a san Bernardino da Siena consente solo di ipotizzare che fosse edificata dopo il 1500. In ogni caso, la sua consacrazione risale all'agosto del 1602, celebrata dal vescovo Carlo Bescapè. La struttura odierna dell'edificio, a navata unica, coperta da volta a botte e con due cappelle laterali simmetriche, che si aprono a metà della sua lunghezza, risale, però, alla seconda metà del XVIII secolo, quando, grazie a finanziamenti privati, si provvede a un ampliamento della chiesa originaria, con la costruzione di un nuovo coro, l'ampliamento del presbiterio, che si innesta a croce nella navata, e lo spostamento dell'altare maggiore.
In apparenza, in buono stato conservativo, a un esame più accurato, soprattutto sull'esterno, l'edificio presentava problemi di umidità di risalita e di infiltrazioni, distacco di intonaco in molti punti e un degrado complessivo imputabile anche a interventi manutentivi più recenti, con la stesura di pittura acrilica e rifacimenti in intonaco cementizio, che avevano accentuato i problemi di traspirabilità.
Per tali motivi, scopo degli interventi avviati nell’aprile 2023 è stato di affrontare il risanamento conservativo delle facciate esterne della chiesa, a partire dalla facciata principale e dal prospetto nord, i due lati più immediatamente fruibili dalla comunità e che testimoniano il livello di degrado più avanzato.
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