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Il progetto si è proposto di restaurare e rendere fruibile l’Oratorio dell’Annunciata, un locale interno alla chiesa parrocchiale dei Santi Pietro e Paolo di Casalino, che custodisce un ciclo di affreschi denominato la “Parete dei Santi”, risalente al XV secolo, ma tornato alla luce solo nel 1995.
Nella sua conformazione attuale, il locale risale alla fine del XVI secolo e alla decisione di costruire un nuovo edificio religioso sui resti di una chiesa del XV secolo, intitolata proprio all’Annunciata. Per ricavare la nuova sacrestia, si decise di chiudere con due pareti una porzione del presbiterio della chiesa precedente, stendendo uno strato di pittura bianca sugli affreschi preesistenti. Dal 1639, però, quando fu costruita una nuova sacrestia sul lato opposto, questo spazio fu trasformato in un deposito, rimanendo in questa condizione marginale proprio fino al 1995, quando, descialbate le pareti, tornarono alla luce due cicli di affreschi quattrocenteschi.
Sul registro superiore, caratterizzato da elementi più arcaici e con rimandi al gusto gotico d’oltralpe, sono rappresentati: san Sebastiano; la Crocifissione; la Vergine Maria, Maria Salomè e Maria di Cleofe a sinistra della croce e Maria Maddalena a destra; la Madonna in trono che allatta il Bambino; l’Assunzione di Maria; sant’Ambrogio in abiti episcopali.
Sul registro inferiore, invece, è possibile riconoscere le figure di sette santi (santa Dorotea, santo Stefano, san Rocco di Montpellier, san Giacomo e san Pietro da Verona, san Bernardino da Siena e, forse, san Giovanni evangelista) e la teoria degli apostoli con cartigli che riportano i versetti del Credo.
L'intervento si inserisce all'interno di un progetto di più ampio respiro, che si propone di collegare la “Parete dei Santi” a un percorso espositivo che renda fruibile il patrimonio custodito negli archivi della chiesa parrocchiale.
Affidati nel gennaio 2023, in seguito a una campagna analitica condotta mediante tecnica di Fluorescenza a Raggi X, i lavori hanno consentito di determinare la compresenza di tre mani distinte, che, forse in tre periodi differenti, anche se relativamente vicini e collocati nella seconda metà del XV secolo, hanno contribuito alla realizzazione dell’apparato decorativo. Si è, così, proceduto alla rimozione dei depositi superficiali incoerenti e al consolidamento e alla pulitura della pellicola pittorica, di cui è stata anche assicurata l’adesione al supporto murario. Completate le fasi preparatorie ed eseguite le campionature necessarie, si è infine passati alla fase di ritocco pittorico sull’intera superficie dell’affresco.
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