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L'insediamento dei frati cappuccini a Novara risale al 1929 e si traduce, da subito, in una presenza che non intende rimanere rinchiusa entro le mura del convento di San Nazzaro della Costa, per dedicarsi alla fraternità e alla preghiera, ma che vuole intercettare e offrire risposta ai bisogni del territorio.
Dal 2021, grazie al supporto di oltre cinquanta volontari e al sostegno di enti e associazioni amiche, la nuova comunità di frati garantisce la cura e la valorizzazione del patrimonio storico-artistico custodito nel convento, risalente al XII secolo, e gestisce l'azione caritativa, il cui cuore è rappresentato dalla distribuzione, ogni anno, di oltre 20.000 pasti, caldi o confezionati ai bisognosi.
Seppure animata da uno spirito di circolarità, grazie al quale prodotti raccolti presso alcune aziende donatrici, in eccedenza o non vendibili, sono sottratti al macero per essere utilizzati a beneficio di persone bisognose, quest’attività comporta comunque un cospicuo impatto energetico e ambientale, a causa, per esempio, dell'utilizzo delle celle frigorifere (consumo medio di 5 kwh) o del ricorso a materiali usa e getta (vaschette, posate, sacchetti, tovaglioli, bottiglie monouso) per la distribuzione degli alimenti.
Perciò, condividendo l'esortazione di Papa Francesco a limitare al massimo l'uso delle risorse non rinnovabili, moderare il consumo, massimizzare l'efficienza dello sfruttamento, riutilizzare e riciclare (Laudato sii, 22), la comunità dei frati di San Nazzaro della Costa si è posta l’obiettivo di azzerare l'impatto del convento nei prossimi anni, puntando a un’autosufficienza dell’80% dei consumi energetici medi, grazie all'installazione di un impianto fotovoltaico di circa 18 kwp e al suo collegamento a un sistema di accumulo, che ne consenta lo sfruttamento anche nelle ore notturne.
I benefici per il territorio non saranno dati solo dai risparmi finanziari reinvestiti nelle attività sociali del convento, ma anche dalla riduzione di CO2 dovuta al consumo energetico, al momento pari a 531 g per ogni kwh consumato, e all'abbattimento dell'uso di materiali plastici, che, come seconda azione progettuale, sono stati sostituiti con equivalenti ecologici in carta riciclata, cellulosa, mater-bi.
L'impianto fotovoltaico, infine, è stato predisposto per essere ricompreso nella configurazione di una eventuale Comunità Energetica che coinvolga altre realtà del territorio.
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