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L'archivio dello storico novarese Cesare Bermani (nato nel 1937 e ritenuto uno dei padri della storia orale) rappresenta una fonte unica e imprescindibile per la storia dei movimenti politici e sindacali, nonché per la storia delle ricerche sulla cultura operaia e popolare italiana del Novecento, potendo vantare una biblioteca di oltre 60.000 volumi, un archivio di documenti cartacei distribuito in oltre 6.000 fascicoli, una raccolta di manifesti, volantini e opuscoli, un'emeroteca che custodisce 779 testate, un archivio sonoro che raccoglie oltre 3.500 ore di registrazione in 1.026 bobine e una fototeca.
Custodito presso l'abitazione del prof. Bermani, in Orta San Giulio, e riconosciuto di "interesse culturale" nel settembre 2018, con decreto della Soprintendenza dei Beni Archivistici e Bibliografici del Piemonte e della Valle D'Aosta, questo patrimonio è stato affidato in gestione all'Associazione Culturale Società di Mutuo Soccorso Ernesto De Martino di Venezia, specializzata proprio nella promozione dell'attività di ricerca, studio e diffusione della conoscenza critica del mondo popolare e proletario, allo scopo di portarne a compimento l'opera di catalogazione e digitalizzazione e di favorirne la piena fruizione.
Un primo lotto di lavori, sostenuto tramite la sesta edizione del Bando Fondo Pagani, è giunto al termine nel maggio 2023, con il lancio del sito www.archiviobermani.it, la schedatura di 2.840 fascicoli, la catalogazione dell'emeroteca, la digitalizzazione di 250 bobine, la realizzazione di un documentario e la sottoscrizione di accordi di collaborazione con importanti istituzioni nazionali (le sezioni ANPI di Novara e Omegna e Zona Cusio, l'Archivio Primo Moroni e l'Associazione Il Cantastorie di Milano, l'Associazione Culturale Circolo Gianni Bosio di Roma, l'Istituto di Studi Storici Gaetano Salvemini di Torino) e le Università degli Studi di Torino e del Piemonte Orientale.
In questa seconda fase, l'Associazione si propone di completare la schedatura di altri 2.500 fascicoli dell'archivio cartaceo, la digitalizzazione delle rimanenti 776 bobine dell'archivio sonoro e dei periodici custoditi nell'emeroteca, che risultino a maggior rischio di deperimento, l'adesione della biblioteca al Sistema Bibliotecario del Basso Novarese.
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