Cinque incontri, cinque relatori di prestigio e un entusiasmo palpabile da parte dei numerosissimi partecipanti.
Si è chiuso martedì 30 novembre con l’intervento di Marianna Martinoni il ciclo di incontri “Dire, Fare, Donare – Il futuro del Terzo Settore sta nei soldi“, promosso da FCN in collaborazione con i professionisti di FundraiserperPassione.
Un percorso che ha affrontato il tema della raccolta fondi da tutti i punti di vista (filosofico, tecnico, pratico e pragmatico) ideato per fornire suggestioni e consigli alle organizzazioni del territorio su come migliorare la propria struttura e come approcciarsi, nel modo migliore, agli eventuali donatori.
Nel primo incontro, Davide Maggi ha affrontato il tema del ruolo che gli enti del Terzo Settore hanno oggi all’interno delle comunità fornendo interessanti spunti sociali, etici, filosofici ed economici. Una visione efficace utile a “motivare” gli enti e a renderli sempre più consapevoli della propria centralità. Ma anche del lavoro da fare.
Sala degli Specchi all’AIN di Novara piena anche per Luciano Zanin, che ha incentrato il suo intervento sulla necessità , per le organizzazioni, di procurarsi non solo soldi ma RISORSE. Il Terzo Settore? Per Zanin è un vero e proprio “trasformatore di risorse” in grado di produrre fiducia e, quindi, di ricevere DONI.
Giovedì 18 ottobre è stata la volta di Carlo Mazzini, fiscalista molto noto del Terzo Settore che ha illustrato le complessità della nuova Riforma, allontanando da tutte quelle notizie circolate nei mesi scorsi che hanno prodotto unicamente confusione. Un momento tecnico molto utile cominciato con un assunto: “la Riforma presuppone la specializzazione e la divisione del lavoro; solo così il Terzo Settore può funzionare”.
Guya Raco ha, poi, risposto alla domanda “Cosa ci vuole a chiedere una donazione” partendo dal concetto di base per cui “fundraising” non è assolutamente solo ricerca di denaro. Primo obiettivo? Conoscere bene i donatori a cui si intende chiedere qualcosa per chiedere la cosa giusta e costruire un rapporto di fiducia reciproca. Fundraising significa, insomma, parlare di “persone, comunità e progetti” ponendo “il donatore al centro“.
A chiudere la sessione con Marianna Martinoni che si è concentrata sugli eventi; parola e strumento molto utilizzati in tema di raccolta fondi ma che, troppo spesso, sono utilizzati in maniera inopportuna. Martinoni ha fornito diversi suggerimenti: i mercati a cui riferirsi per avere donazioni, gli strumenti più efficaci per ottenerle, quando organizzare eventi e quando, invece, scegliere una “call to action” differente.
Interventi di riflessione, insomma, che si sono alternati a momenti più pratici ma che hanno costruito un percorso completo molto apprezzato dalle organizzazioni che hanno scelto (con circa un centinaio di persone presenti ad ogni incontro) di partecipare.
Molto positivo il riscontro ottenuto dal questionario di gradimento consegnato a fine corso sia per la valutazione dei contenuti, ritenuti chiari, specifici e molto utili dai più, sia per l’adeguatezza degli argomenti proposti rispetto alla realtà delle organizzazioni e, quindi, alla possibilità di mettere in pratica concretamente quanto appreso.
Unanime, quindi, il riscontro positivo e il desiderio di un nuovo percorso incentrato sull’approfondimento di alcuni dei temi toccati.